La prima giornata di gare individuali dei Mondiali di Firenze ha assegnato alla francese Severine Eraud il titolo della crono juniores e all’australiano Damien Howson quella della crono under 23. Male in entrambe le gare gli azzurri che confermano quanto ci sia ancora da lavorare in Italia su questa specialità.
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La mattina è stata occupata dalla crono juniores femminile. La francese Eraud, già campionessa europea, è passata solo quarta all’intermedio, staccata di 13”, ma con un gran finale ha rimontato andando a vincere davanti a due australiane, Nicholls e Manly. Francesca Pattaro ha chiuso al 17° posto, Michela maltese al 39°.
Il CT Dino Salvoldi afferma: “”Non è mai facile commentare dei risultati evidentemente negativi. In questa circostanza i piazzamenti sono corrispondenti alla realtà, come avevamo anticipato alla vigilia. La nostra intenzione è quella di cercare di far capire a tutto il movimento che per essere competiti a cronometro bisogna completamente cambiare l’approccio mentale, sia in situazione di gara (e non solo a crono) sia in allenamento. Il ciclismo tattico della cultura del piazzamento e non della vittoria è finito.”
1 Severine Eraud (France) 0:22:42.60
2 Alexandria Nicholls (Australia) 0:00:02.69
3 Alexandra Manly (Australia) 0:00:08.17
4 Zavinta Titenyte (Lithuania) 0:00:11.49
5 Anastasiia Iakovenko (Russian Federation) 0:00:13.05
6 Demi De Jong (Netherlands) 0:00:14.11
7 Kelly Catlin (United States Of America) 0:00:20.72
8 Floortje Mackaij (Netherlands) 0:00:21.04
9 Kinley Gibson (Canada) 0:00:22.81
10 Luisa Kattinger (Germany) 0:00:23.47
Molto valida tecnicamente la gara degli under 23, che su una distanza importante, 43 km, hanno fatto segnare medie altissime, superiori ai 52 all’ora. Ha vinto, anzi dominato, l’australiano Damien Howson, già terzo un anno fa e prossimo pro con la Orica. E’ l’ennesimo prodotto della scuola australiana che continua a sfornare ragazzi di altissimo livello nella specialità. Buona cadenza, stile impeccabile, grande resistenza alla distanza, Howson ha fatto il vuoto dietro di sè, lasciando il francese Paillot a quasi un minuto. Il danese Hansen, campione olimpico dell’omnium, non ha retto la distanza e dopo un buon inizio è stato costretto a retrocedere al terzo posto. Poi l’altro australiano Flakemore, a conferma della bontà del lavoro che svolgono nel paese oceanico. Per gli azzurri poca gloria, con Davide Martinelli 29° e Simone Antonini 49°, risultati che rispecchiano quanto il nostro movimento deve cambiare per stare al passo con i paesi più all’avanguardia.
1 Damien Howson (Australia) 0:49:49.97
2 Yoann Paillot (France) 0:00:57.11
3 Lasse Norman Hansen (Denmark) 0:01:10.13
4 Campbell Flakemore (Australia) 0:01:22.30
5 Lawson Craddock (United States of America) 0:01:41.38.