Continua il progetto giovani della Lotto Belisol: al Tour de l’Avenir, il piccolo Tour de France riservato alle nazionali under 23, è stato Louis Vervaeke uno dei corridori più in vista. Il ventenne scalatore belga ha debuttato qualche settimana fa tra i professionisti correndo il Giro d’Austria e la Clasica San Sebastian, ed ha già un contratto biennale firmato con la Lotto.
Intanto però al Tour de l’Avenir Louis Vervaeke è tornato a misurarsi con i pari età. Nell’ultima frazione con l’arrivo in salita a La Toussuire, traguardo già visto anche al Tour de France, ha compiuto una vera impresa. Una fuga da lontano con 50 km pedalati da solo contro le montagne e contro il gruppo, rischiando di far saltare il banco. Alla fine Vervaeke non è riuscito a ribaltare la classifica generale, andata al colombiano Miguel Angel Lopez, ma ha conquistato una grande vittoria di tappa ed è risalito al quinto posto della classifica finale.
“Sulla prima delle tre salite sono entrato in una fuga” racconta Louis Vervaeke “Avevo con me il mio compagno di squadra Vliegen che ha lavorato duramente su quella salita e all’inizio della Croix de Fer. Ad una cinquantina di km dal traguardo sono partito da solo, avevo un vantaggio sui tre minuti. Sulla salita finale ho dovuto combattere contro me stesso e contro il gruppo. Sapevo che era impossibile prendere la maglia gialla, avevo due minuti di ritardo in classifica. Nella valle ero da solo con il vento e a La Toussuire non sono riuscito a mantenere tutto il vantaggio”.
Cinquanta chilometri da solo sulle montagne e certamente anche tanto tempo per pensare: “All’inizio della tappa era difficile concentrarsi, avevo saputo della morte di Igor Decraene. Quando ero da solo ho pensato a lui, a Kristoff Goddaert e a mio nonno. Volevo provare a fare qualcosa perchè ero ottavo e non era il mio obiettivo, ho cercato il tutto o niente”.
Anche se non è arrivata la maglia gialla per Vervaeke è un grande successo: “Sono molto soddisfatto, sono riuscito a dimostrare il mio valore in montagna, soprattutto il modo con cui è venuta la rende una grande vittoria. All’inizio della settimana ho avuto una penalità di 20 secondi per aver preso una bottiglietta d’acqua negli ultimi 10 km ed essermela versata sulla testa. In quel momento era davvero importante per la mia classifica, ma ora vincere questa tappa è un grande successo”.
Louis Vervaeke parla anche delle prime esperienze con il grande ciclismo, assaporato nelle ultime settimane da corridore della Lotto Belisol: “Il Giro d’Austria è stata la mia prima corsa, ma purtroppo mi sono ammalato ed ho dovuto abbandonare alla terza tappa. Non era il debutto che speravo. Ho già imparato molto dai corridori più esperti come Jelle Vanendert, mi ha insegnato molto. Nella Clasica San Sebastian ho potuto fare il mio lavoro per Vanendert e Gallopin e ne sono rimasto soddisfatto”.