Tanti, tantissimi elogi per Vincenzo Nibali dopo questo splendido avvio di Tour de France. A tessere le lodi del capitano della Astana è intervenuto al talk show Velodrome anche Alessio Di Basco. Ottimo velocista degli anni novanta, Di Basco conquistò traguardi importanti come una tappa del Giro d’Italia e una della Vuelta Espana. La sua analisi sulla corsa e sulle qualità di Nibali è molto interessante:
“Nibali è un corridore che non ce n’è, che non si può paragonare a nessuno, è un atleta a parte. Non posso paragonarlo né a Indurain, né a Chiappucci, né a Fondriest, né a Lemond, né a Hinault, né a nessun altro. È un mondo a parte, un atleta diverso, un talento naturale. Per essere lì dove è, ha fatto degli immensi sacrifici: per essere lì davanti come ieri, di sicuro è andato tutto l’inverno a provare quei tratti di pavé con i compagni, gli allenatori e persino i meccanici. Provando i prodotti e scegliendo i migliori. Questi grandi atleti, questi grandi campioni, questi grandi talenti, il Tour de France lo vincono nel periodo invernale, facendo grossi sacrifici, di cui solo ora si vedono i risultati”.
Di Basco si è detto molto deluso da Fabian Cancellara, da cui si aspettava una prova decisamente più importante nella tappa sul pavè: “Nessuno si aspettava che non rimanesse con i primi tre”
E poi una spietata disamina delle strategie del Team Sky: “E’ una delusione: una squadra che spende 20 milioni di euro all’anno non può presentarsi alle tappe senza un velocista e senza un uomo di classifica (a parte Richie Porte) che possa davvero puntare ad arrivare nei primi 3. Perché non è stato portato il vincitore del Tour di due anni fa, sapendo che c’è una tappa con il pavé che può fare la differenza?”.