Lasciare il ciclismo a soli 25 anni dopo una discussa squalifica per una positività che non si può definire doping. E’ l’amara storia di Stefano Agostini, già tricolore under 23 con la maglia della Zalf e vincitore di due tappe al Girobio. Nel 2012 il passaggio al professionismo con la Liquigas, fino al fatto incriminato. Lo scorso 21 agosto Agostini risulta positivo ad un controllo a sorpresa. La sostanza incriminata è il Clostebol, rilevato nella misura di sette nanogrammi. A determinare la positività è stata una pomata prescritta al corridore dal medico per curare un’eruzione cutanea e dichiarata da Agostini.
Nonostante questo è stata comminata una squalifica di ben 15 mesi. Dopo il lungo calvario di questi mesi Stefano Agostini ha deciso di uscire dal ciclismo, un addio amaro con una lunga lettera aperta segnalata a tutte le principali componenti del ciclismo, a partire dal presidente dell’Uci Cookson.
Aggiungiamo che il ciclismo per essere credibile deve essere prima di tutto giusto: punire con sanzioni più severe chi bara e non distruggere la carriera di chi non ha fatto praticamente niente. Armonizzare le pene e chiudere la caccia alle streghe dovrà essere uno degli impegni che dovrà portare avanti il presidente Cookson.
Vi segnaliamo la lettera completa di Stefano Agostini sul sito ACCPI.