Cinquantotto vittorie in stagione per la QuickStep Floors che si conferma una corazzata e su sedici di queste c’è la firma di Elia Viviani. L’ultima è freschissima perché non appena la Vuelta a España 2018 ha lasciato spazio ai velocisti, che qui non hanno tantissime occasioni da sfruttare, il 29enne veronese ha fatto capire subito di non aver pietà per nessuno mettendosi alle spalle un positivo Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo) e il campione del mondo Peter Sagan (BORA-Hansgrohe) che non ha mai avuto chances di passare, con Simone Consonni (UAE Emirates) quindo e il campione europeo Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) ottavo.
Vuelta a España 2018, Van Poppel parte presto e Viviani lo fulmina
Non è stato facile per nessuno, nemmeno per Viviani, nella terza tappa della Vuelta 2018 resa difficile dal calco e dalle molte salite piazzate nella prima parte di gara. Dopo il lungo attacco di Pierre Rolland (Education First-Drapac), Luis Angel Mate (Cofidis), Nans Peters (AG2R-La Mondiale), Jordi Simon (Burgos-BH), Antonio Molina (Caja Rural-Seguros RGA) ed Hector Saez (Euskadi-Murias), nel finale ci ha provato anche Lukas Pöstlberger, campione austriaco e compagno di Sagan, ma il suo attacco è rientrato ai -6 lasciando spazio alle squadre dei velocisti. La BORA ha tenuto davanti Sagan, anche con Davide Formolo, la Lotto NL Jumbo ha lanciato Danny Van Poppel che però è uscito troppo presto e così Viviani ai 100 metri finali ha trovato spazio e gambe per passarlo andando a vincere di potenza su Nizzolo.
Primo arrivo in salita alla Vuelta 2018, un esame vero per tutti
Giornata relativamente tranquilla per gli uomini di classifica che hanno dovuto soprattutto preoccuparsi di evitare le cadute e così nulla è cambiato in classifica generale con Michal Kwiatkowski (Team Sky) che tiene salda la maglia rossa conquistata domenica. Oggi però per lui e per chi punta ad arrivare primo a Madrid arriva un esame importante: la Vélez-Málaga – Alfacar/Sierra de la Alfaguara di 162 km prevede infatti il primo arrivo in salita di questa edizione. Dopo una cinquantina di chilometri ci sarà il Puerto de la Cabra (25,8 km al 4.7% di media) e nel finale la scalata alla Sierra de la Alfaguara. Sono 11 km al 6% per un’ascesa di 1^ Categoria che di per sé non appare difficile ma con il caldo e i ritmi elevati potrebbe fare la differenza.