Darfo Boario porta decisamente bene ai fidanzatini del ciclismo italiano: due anni fa qui Elena Cecchini (che oggi ha vinto l’oro nella cronometro ai Giochi del Mediterraneo 2018) vinse la sua terza maglia tricolore su strada e questa volta tocca ad Elia Viviani (QuickStep Floors) che conferma la sua mostruosa forma infilando la quattordicesima vittoria stagionale e per un anno indosserà la maglia di campione italiano, anche se così aumentano i rimpianti di non vederlo al via del Tour de France 2018 tra una settimana.
Campionato Italiano, Viviani più forte dei due uomini Bahrain Merida
Un successo costruito con intelligenza e determinazione, soprattutto nel finale quando avrebbe potuto essere stritolato nella morsa della Bahrain Merida, in avanscoperta con Giovanni Visconti e Domenico Pozzovivo, arrivai poi nell’ordine alle sue spalle. Nella prima parte del Campionato Italiano attacco da lontano di un gruppetto con cinque elementi tra i quali Alessandro De Marchi (Team BMC), Jacopo Mosca della Wilier Triestina e Mirco Maestri (Bardiani CSF). Poi ai -70 in avanscoperta tra gli altri anche Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) e Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) prima che la corsa esplodesse: prima lo scatto di un gruppetto comprendente tra gli altri Daniel Oss (Bora-Hansgohe), Salvatore Puccio (Team Sky) e Ivan Santaromita (Nippo-Vini Fantini-Europa Ovini), raggiunti in seguito da Pozzovivo (Bahrain-Merida) e Fabio Felline (Trek-Segafredo) e successivamente anche da Visconti, Viviani e Marco Marcato (UAE Team Emirates). Nel finale sotto gli attacchi di Pozzovivo davanti rimane il solo Viviani, impressionante anche in salita e perfetto a tamponare gli attacchi in tandem dei due uomini in rossonero. E allo sprint non c’è stata davvero storia. con Santoromita quarto a 6″, Oss quinto a 18″, Marco Canola (Nippo-Vini Fantini-Europa Ovini) a 39″, poi De Marchi e Oscar Gatto (Astana).
Viviani commosso dopo la vittoria: “Questa maglia mette i brividi”
Dopo la premiazione, Elia Viviani ha raccontato tutta la sua gioia: “Finora il tricolore l’avevo solo indossato in pista e non pensavo che questo percorso si adattasse a me. Adesso pensare che per un anno sarò la bandiera del nostro ciclismo mi carica e mi mette i brividi. Ho fatto bene a rientrare sul gruppetto di otto, sembrava un azzardo e invece ha pagato”. Sa di aver fatto un grande numero e non lo nasconde. “Sullo strappo finale avevo i crampi, ma sapevo che se scollinavo davanti potevo battere i due della Bahrain, anche se ero da solo. Lì ho capito che al novanta per cento era fatta, anche se c’era ancora da disputare la volata”.