Una vittoria al Tour de France 2017 vale tanto, forse persino troppo. Lo sa bene adesso anche Mark Cavendish (Dimension Data), finito rovinosamente a terra ai -100 metri dello sprint finale di Vittel vinto dal campione di Francia Arnaud Démare (FDJ) davanti a Peter Sagan (BORA-Hansgrohe) e Alexander Kristoff (Katusha Alpecin). Poi però il campione del mondo è stato ‘prima retrocesso e in seguito espulso per avere causato una drammatica caduta nella quale ad avere la peggio è stato Mark Cavendish (Dimensiona Data).
Tour de France 2017, Cavendish per terra e Sagan a casa
Nel tentativo di superare il campione del mondo slovacco, che in effetti aveva un braccio un po’ largo, Cavendish si è sbilanciato toccando le transenne e cadendo rovinosamente, con problemi evidenti ad una spalla e ad un braccio che lo hanno costretto al ritiro. Una caduta che ha visto coinvolti anche John Degenkolb (Trek Segafredo) e Ben Swift (UAE Team Emirates), anche loro a terra con botte non indifferenti. La giuria, dop aver esaminato il filmato, ha deciso di declassare Sagan ma successivamenge lo ha estromesso dalla corsa per aver messo in pericolo l’incolumità di altri atleti.Così Kristoff è passato secondo e André Greipel (Lotto Soudal) terzo. Solo un chilometro prima lo stesso destino era toccato alla parte avanzata del gruppo: a terra tra gli altri anche la maglia gialla Geraint Thomas (Team Sky) giunta attardata al traguardo insieme a molti altri uomini di classifica, tra i quali anche Fabio Aru (Astana). Tutti comunque per regolamento non hanno perso nulla e la classifica nelle prime posizioni non cambia.
Quinta tappa del Tour de France 2017, primo arrivo in salita
Ci metterà poco il Tour de France 2017 a trovare le prime montagne vere. La quinta tappa infatti, Vittel – La Planche des Belles Filles (160 km) è un test vero per tutti gli uomini di classifica che sulle rampe dei Vosgi potranno cominciare a darsi battaglia. Nei primi 100 km non succederà nulla se non la classica fuga da lontano. Poi però cominceranno le difficoltà con la Côte d’Esmoulières, breve ma tosta e che servirà a scaldare i muscoli. Da lì in poi un percorso nervoso prima dell’ascesa finale già affrontata nel 2012 e 2014 quando vinsero Chris Froome e Vincenzo Nibali. La pendenza media é dell’8,5% ma l’ultimo tratto sfiora il 20%, roba per uomini veri.