Ferito, ma capace di arrivare in fondo
Il coraggio di Paolo Tiralongo alla Vuelta 2015 non ha pagato e oggi è arrivato il suo ritiro. Pesantemente coinvolto nella caduta che domenica ha spezzato in due il gruppo e che è anche costata l’espulsione dalla corsa del suo capitano, Vincenzo Nibali, il siciliano dell’Astana era arrivato al traguardo di Caminito del Rey ultimissimo e con tutta la faccia tumefatta ma aveva deciso di andare avanti nonostante il parere della sua squadra.
Tiralongo fermato dal medico
In mattinata Paolo Tiralongo aveva postato il suo volto con un occhio nero e lividi dappertutto, accompagnandolo con un tweet di speranza: “Nottata insonne! Oggi per me sarà doppiamente dura.. dovrò essere piu forte del dolore. #anche questoeciclismo”. Un messaggio che aveva fatto credere come nonostante tutto l’atleta di Avola potesse stringendo i denti arrivare sino in fondo alla terza tappa della Vuelta recuperando in minima parte quella condizione che aveva alla vigilia,. Ma oggi dopo pochi chilometri dal via e dopo una visita della macchina medica in seno al gruppo è arrivata la decisione: Tiralongo torna a casa per curarsi.
Una disdetta anche per Fabio Aru
Un male per lui ma anche per le ambizioni finali di Fabio Aru perché come aveva anche dimostrato durante l’ultimo Giro d’Italia per lui Tiralongo è un vero angelo custode tanto che anche ultimamente i due erano stati ad allenarsi insieme in altura a Sestriere. Senza lui e Nibali a dargli una mano, per il 25enne sardo sarà una Vuelta tutta da inventare.