Il Giro d’Italia guarderà sempre più spesso all’estero nei prossimi anni. Per l’edizione ventura è ormai cosa fatta la partenza dall’Olanda, ma anche per quelle successiva la tendenza sarà quella di una frequenza molto serrata di partenze oltre i confini. Non c’è da scandalizzarsi: lo sport è questo, muove interessi economici e commerciali importanti e per poter crescere non deve ignorare queste opportunità. Già qualche anno fa, sotto la guida di Angelo Zomegnan, si era delineata la possibilità di una partenza dagli Stati Uniti, poi accantonata: ora il sogno americano torna a farsi avanti con una certa consistenza.
Il momento giusto per vedere il Giro d’Italia partire in America potrebbe essere già nel 2017, nell’edizione numero 100 che andrà festeggiata con qualcosa di speciale e unico come potrebbe essere appunto una partenza oltreoceano. “Siamo molto felici di sapere che il Giro d’Italia è in crescita di anno in anno negli Stati Uniti, perché è un mercato molto importante per noi” ha spiegato il direttore del Giro, Mauro Vegni “E noi siamo felici di sapere che l’Italia è un paese a cui gli americani guardano con molto interesse, per la nostra corsa, i paesaggi, il cibo, e la storia”.
“Il mio pensiero è che gli eventi internazionali più globali, come il Giro, Tour e altri eventi, dovrebbero essere in grado di arrivare a questo tipo di paesi per promuovere il nostro sport” ha continuato Vegni “Gli Emirati hanno visitato il Giro, e hanno apprezzato la gara, ma hanno investito sui propri eventi. I nostri interessi strategici per il Giro ora si trovano in altri paesi. Il Giro d’Italia in futuro dovrebbe essere più internazionale. Il Giro può servire come ambasciatore d’Italia nel mondo. Inoltre, non dobbiamo dimenticare i valori del nostro sport, e concentrarsi sugli atleti. Il Giro d’Italia è un palcoscenico fantastico, ma i ciclisti sono gli attori. Dobbiamo anche cercare l’equilibrio tra modernità e tradizione”.