All’interno 8 interviste – Nella tappa sulla carta più scontata avviene il passaggio di consegne al vertice della classifica tra Alberto Contador a Fabio Aru. La caduta che ha segnato il finale della tappa di Jesolo ha coinvolto anche Contador, dolorante alla gamba sinistra. Una doppia sfortuna per il campione spagnolo, visto che la caduta è avvenuta appena prima del cartello dei 3 km che avrebbe decretato la neutralizzazione dei distacchi che si sono verificati, e perchè siamo alla vigilia della tappa più attesa, la cronometro di 60 km da Treviso a Valdobbiadene. Ancora peggio è andata a Richie Porte, che dopo la caduta ha dovuto prendere una bici di un compagno ben più alto di lui ed ha faticato a raggiungere l’arrivo perdendo altri due minuti. Ora l’australiano è finito a cinque minuti in classifica e gli servirà un miracolo per tornare nella corsa al podio. Tutti elementi che rendono ancora più critica e per certi versi drammatica la cronometro di domani.
Intanto applaudiamo la prima maglia rosa di Fabio Aru. Il sardo la prende in maniera un po’ fortuita, ma è un premio che può ridargli slancio a livello psicologico dopo un paio di giornate difficili in cui ha sofferto molto. Bravissima anche la Lampre, gran bel lavoro per lanciare lo sprint di Sacha Modolo che non ha fallito l’occasione. Per i blufucsia già terzo successo e siamo ancora nella seconda settimana.
In serata arriva anche la notizia del ritiro di Michael Matthews, che ha deciso di chiudere qui il suo Giro d’Italia.
Ecco tutte le interviste da Jesolo
Alberto Contador, Tinkoff Saxo: “La caduta è stata circa duecento metri prima del cartello degli ultimi 3 km. Mi sono rialzato subito ed ho pensato immediatamente a prendere una bicicletta per ripartire e andare all’arrivo. Credo di non aver perso troppo, circa 35 secondi. Quello che mi preoccupa è soprattutto la gamba sinistra perchè penso di aver colpito un’altra bicicletta. E’ quello che mi può pregiudicare. Il problema è che dopo una caduta si assume automaticamente una posizione più rigida e tutto il corpo ne può risentire nel suo complesso, non solo domani, ma per alcuni giorni. E c’è ancora il colpo alla spalla. Ma voglio pensare positivo e recuperare, mettere del ghiaccio in modo che l’infiammazione non peggiori e vedere cosa potrò fare domani”.
Fabio Aru, Astana: “Oggi è stata molto dura, per il maltempo, su un percorso che era piatto ma con un sacco di rotatorie e altri spartitraffici. Sono sempre stato davanti, in una buona posizione per evitare possibili cadute, e quello che è successo, è successo. Ora sto solo pensando a domani. Sarà una tappa molto importante. Io darò tutto. Ma il Giro si conclude domenica prossima a Milano, non prima”
Sacha Modolo, Lampre Merida: “Centrare la prima vittoria al Giro d’Italia proprio sulle strade di casa è qualcosa di straordinario. Stavo cercando il successo dalla tappa di Genova, a Castiglione della Pescaia ci sono andato vicino, poi a Fiuggi ho mancato una buona occasione. A Forlì la fuga ha anticipato lo sprint e quindi, prima di Milano, rimaneva solo la chance di oggi: non potevamo sbagliare e, sapendo di poter contare su una grande squadra, ero consapevole di potermi giocare le mie carte. Richeze e Ferrari sono stati fantastici, hanno preso la testa del gruppo pennellando le curve alla perfezione: ho rifinito il loro lavoro nel modo migliore, partendo in testa e facendo lo sprint che avevo in mente. E’ la vittoria più bella della mia carriera”
Giacomo Nizzolo, Trek: “Sapevo che il finale era difficile quindi ho preferito usare la squadra presto. Negli ultimi 10 km ci sono state un sacco di curve così ho voluto essere sicuro nella parte anteriore del gruppo, ma ovviamente nel finale ho perso alcuni compagni ed ero isolato. In ogni caso ho preso la ruota di Modolo che ha avuto un treno eccellente dalla sua squadra; lo hanno lasciato a 180 metri dal traguardo, quindi per lui è stato perfetto. Ho visto la porta aperta a destra e sono andato in pieno da questa parte, ma ovviamente Modolo ha cercato di chiudermi e non era possibile ottenere la vittoria. Modolo ha cambiato la sua traiettoria un po’ di sicuro, ma non ha chiuso la porta. Chiunque al suo posto avrebbe fatto lo stesso. Buon per lui a vincere in casa. Mi dispiace molto, perché come tutti sanno ho fatto abbastanza secondi posti”
Elia Viviani, Sky: “La maglia rossa è il grande obiettivo dopo la mia vittoria di tappa. Richie ha perso più tempo oggi dopo l’incidente e non è certamente un Giro d’Italia fortunato per lui. Domani abbiamo una lunga cronometro e poi dopo la tappa di Campiglio Madonna può decidere cosa vuole fare per il resto della corsa. Sapevamo che era pericoloso oggi con la pioggia e abbiamo messo tanti corridori per sostenere Richie. Ma c’è stato un altro incidente, non è una gara fortunata per noi”
Dario Cioni, Ds Sky: “I ragazzi erano ben posizionati quando è avvenuto l’incidente, non c’era molto che potessero fare. Vediamo come andrà domani la cronometro. E’ una tappa molto importante, poi studieremo la situazione e faremo un piano per l’ultima settimana”.
Rigoberto Uran, Etixx Quickstep: “Oggi è stata una tappa breve, ma nervosa, con un sacco di pioggia, i miei compagni di squadra mi hanno aiutato molto per stare in buona posizione. Il finale era scivoloso e quindi un po’ pericoloso, soprattutto con alcune rotatorie. Così ho seguito le ruote dei miei compagni di squadra e evitato la sfortuna, arrivando al traguardo in buona posizione. Per quanto riguarda domani, c’è una prova a cronometro che è una tappa cruciale per me, ma anche per gli altri corridori. Faremo del nostro meglio per cercare di ottenere un buon risultato. Hanno previsto pioggia anche domani, quindi sarà ancora più difficile. Si tratta di un grande sforzo e, naturalmente, è una tappa importante per me, così come per gli altri corridori di classifica. Voglio onorare la mia maglia di campione colombiano. Il collo e la spalla mi fanno ancora male, ma per fortuna ho i nostri fisioterapisti che mi aiuteranno molto, e lavoreranno sui muscoli stasera. Hanno fatto un grande lavoro per me. Sarò alla partenza nelle migliori condizioni possibili.”
Matt White, Ds Orica: “I ragazzi hanno fatto un ottimo lavoro mantenendo Michael Matthews fuori dai guai. E’ stato un altro disordinato e frenetico finale e alla fine non è stato in grado di disputare lo sprint con i migliori. Domani Matthews non ripartirà”
Nicola Ruffoni, Bardiani CSF: “Peccato oggi era un’occasione giusta per cogliere un grande risultato. Stavo bene ed ero anche posizionato perfettamente dietro ai Lampre – Merida. Però quando siamo entrati nell’ultimo chilometro tra un leggero rallentamento e una semicurva, in diversi da dietro hanno rimontato e sono rimasto chiuso quando era il momento di sprintare. Mi dispiace e non sono soddisfatto, pretendevo di più da me”.