All’interno classifiche e interviste – Grande battaglia nell’ultima tappa del Giro del Trentino, ma solo per il successo di giornata. Era la tappa più facile, sulle strade del Trofeo Melinda con arrivo a Cles, e in tanti hanno cercato di cogliere l’occasione. L’ha spuntata Paolo Tiralongo, gregario storico che sa anche vincere.
La tappa è iniziata con una fuga di una quindicina di corridori, sui quali sono poi rientrati altri atleti tra cui Moreno Moser, ma il gruppo non ha mai concesso spazio andando a chiudere verso metà corsa. Tutto da rifare quindi, con la bagarre che è subito esplosa nuovamente sul Passo Predaia. Duarte se ne è andato da solo, inseguito da Tiralongo, Arroyo, Zilioli, Peraud, Bisolti e Petilli, e con il gruppo che stavolta ha dato un po’ di respiro alla fuga.
Ormai nel circuito finale di Cles Tiralongo e Arroyo sono riusciti a rientrare su Duarte e a costruire il vantaggio decisivo sugli altri attaccanti e sul gruppo, sempre tirato in maniera regolare dalla Sky. Arroyo ha poi provato a staccare i compagni di fuga, ma senza successo. Così è stato Tiralongo a vincere la tappa in uno sprint a tre davanti ad Arroyo e Duarte. Più staccato il gruppetto con gli altri fuggitivi, con Bisolti al quarto posto.
Per Richie Porte la giornata è passata senza problemi: l’australiano ha così portato a compimento la sua terza vittoria stagionale in una corsa a tappe dopo Parigi Nizza e Catalogna. Con lui sul podio finale salgono Landa e l’altro Sky Leo Konig.
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Ordine d’arrivo (4a tappa, Malè-Cles, km 161,5): 1° Paolo Tiralongo (Ita, Astana), 161,5 km in 3:58’07” alla media di 40,694 km/h, abb. 10”; 2° David Arroyo (Esp, Caja Rural) st, abb. 6”; 3° Fabio Duarte (Col, Colombia-Coldeportes) st, abb. 4”; 4° Alessandro Bisolti (Ita, Nippo-Fantini) a 37”; 5° Jean-Christophe Peraud (Fra, Ag2R-La Mondiale) st; 6° Gianfranco Zilioli (Ita, Androni Giocattoli) st; 7° Simone Petilli (Ita, Nazionale Italiana) a 39”; 8° Amets Txurruka (Esp, Caja Rural) a49”; 9° Stefano Pirazzi (Ita, Bardiani-Csf) st; 10° José Pimenta (Por, Bora-Argon 18) st.
Classifica finale: 1° Richie Porte (Aus, Team Sky) in 13:43’41” alla media di 37,824; 2° Mikel Landa (Esp, Astana) a 22”; 3° Leopold Konig (Cze, Team Sky) a 58”; 4° Dario Cataldo (Ita, Astana) a 1’11”; 5° Damiano Cunego (Ita, Nippo Fantini) a 1’13”; 6° Josè Pimenta (Por, Bora-Argon 18) a 1’15”; 7° Domenico Pozzovivo (Ita, Ag2R-La Mondiale) a 1’32”; 8° Louis Meintjes (Rsa, MTN-Qhubeka) a 1’33”; 9° Romain Bardet (Fra, Ag2R-La Mondiale) a 1’34”; 10° Edoardo Zardini (Ita, Bardiani-Csf) a 1’37”.
LE INTERVISTE
Richie Porte: “Bella vittoria e preparazione fantastica per il Giro, questa è assolutamente la gara perfetta per arrivare bene alla corsa rosa. Ho ancora in mente ciò che Nibali fece qui in Trentino due anni fa, e poi al Giro d’Italia. Ogni giorno mi sono sentito meglio e adesso ho due settimane per recuperare. Non è stato facile vincere, anche nell’ultima tappa non c’è mai stata tregua. Ancora applausi alla squadra che mi ha premesso di rendere tutto il più semplice possibile”.
Paolo Tiralongo: “Un risultato importante per tutta la squadra, e che dimostra la nostra serenità anche a dispetto delle vicende delle ultime settimane. Adesso concentriamoci in pieno sul Giro, sperando che Fabio Aru recuperi presto e bene”.
Rodolfo Torres: “Sono felicissimo, questa è per me la prima maglia conquistata dall’arrivo in Europa, e penso sia il giusto premio per quanto io e la squadra siamo riusciti a fare in queste giornate, che ci hanno sempre visti nel vivo della corsa. La mia dedica è proprio per la squadra, per tutte le persone che lavorano per noi: è a loro che vorrò regalare qualcuna delle maglie verdi che ho vinto”.
Stefano Pirazzi: “L’obiettivo del mio attacco nel finale era cercare di guadagnare alcuni secondi in classifica generale ed entrare nella top-10. Purtroppo però il gruppo è ritornato in scia dentro all’ultimo chilometro e pur concludendo 9° non sono riuscito nel mio intento. A livello generale sono comunque soddisfatto di come sia andata qua in Trentino, giorno dopo giorno ha sentito la condizione crescere e mi aspetto di fare ancora meglio Domenica prossima al Giro dell’Appennino”.
Alessandro Bisolti: “All’arrivo ero arrabbiato per l’occasione sfumata, ma sicuramente sono felice dell’ottimo piazzamento. Due anni fa ero fermo, a lavorare sui tetti. Mi basta ripensare a questo per essere felice di questo piazzamento, ma è solo un punto di partenza per fare meglio. Ringrazio anche il capitano Damiano Cunego, che mi ha detto di provare a entrare in questa fuga dandomi questa importante opportunità. Ringrazio anche il team e Stefano Giuliani per aver creduto in me”
Simone Petilli: “Volevo provarci a tutti i costi, sono entrato nel primo tentativo e poi ho avuto ancora la forza di entrare nel secondo. Purtroppo mi sono mancate un po’ le gambe nel finale per resistere all’azione di questi campioni, ma sono molto soddisfatto. Cosa ho imparato da questa corsa? Che tra i professionisti si va davvero forte ma posso benissimo starci anche io”.